domenica 31 maggio 2015

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on line il nuovo sito PIAM onlus

www.piamonlus.org

sabato 23 maggio 2015

SOFFERENZE E TRAUMI NELL’ATTUALE PROCESSO MIGRATORIO - Convegno - Asti 12 e 13 giugno 2015


PIAM onlus, Consorzio Co.Al.A. scs e Laboratorio di Gruppo Analisi
promuovono due giornate d’incontro su:

SOFFERENZE E TRAUMI NELL’ATTUALE PROCESSO MIGRATORIO
Il prima, il durante e il dopo Libia nell’esperienza dei richiedenti asilo

12 e 13 giugno 2015
Centro Culturale San Secondo
Via Carducci, 24 - Asti
PROGRAMMA

VENERDÌ 12 GIUGNO 2015
8.30 - 9.00: Registrazione partecipanti – Welcome coffee
9.00 - 9.20: Saluto dei rappresentanti del Comune e della Prefettura di Asti
9.20 - 9.45: Presentazione e obiettivi delle due giornate - A. Mossino
9.45 - 11.00: LA RICERCA: presentazione attraverso dati e filmati - U. Corino, F. Colazzo
11.00 - 11.20: La rilevanza della sofferenza psicologica per la Commissione Territoriale - C. Pretto
11.20 - 11.40: Coffee break
11.40 - 12.00: Le sinergie che legano il sistema SPRAR e la prima accoglienza – S. Martini
12.00 - 12.20: La richiesta d’asilo: cambiamenti e possibili soluzioni alla luce del più recente quadro normativo – Rappresentante ASGI
12.20 - 13.00: DIBATTITO
13.00 - 14.00: Lunch 
14.00 - 15.00: RIFLESSIONE: QUI DA NOI COSA SUCCEDE Violenze Sofferenze Traumi: se e come attenzionarli - S. Amati Sas, U. Corino, L. Ostacoli, S. Torresin, G. Micene 

SESSIONE: LORO VISTI da NOI
15.00 - 16.00: LA PARTENZA E IL VIAGGIO
Come, perché, con chi, con quali progetti e mezzi partire; Il viaggio, la merce umana, la morte, il deserto e il mare - R. Baino; L. Torres Guimaraes
Altri contributi e Discussione - C. Restuccia
16.00 - 17.00: LA RICHIESTA D’ASILO E IL TEMPO SOSPESO
La preparazione alla commissione e l’attesa dei documenti – F. Pia
Altri contributi e Discussione – O. Lenglengu 

SESSIONE: NOI VISTI da LORO
15.00 - 16.00: L’EQUIPE TRA SOFFERENZA E TRAUMA
Approfondimento del tema attraverso l’analisi di alcuni casi - G. Guasco
Altri contributi e Discussione - L. Ruffinatto,G.Bruno
16.00 - 17.00: CAPIRE E CAPIRSI?
La comunicazione tra fraintendimenti e nuovi linguaggi - M. N. Tiezzi
Altri contributi e Discussione - M. Alacqua

17.00 - 18.00: RIFLESSIONE: QUI DA NOI COSA SUCCEDE Violenze Sofferenze Traumi: se e come attenzionarli - S. Amati Sas, U. Corino, L. Ostacoli, S. Torresin, G. Micene 


SABATO 13 GIUGNO 2015
9.30 - 10.15: TRAUMI / SOFFERENZE: QUALE ACCOGLIENZA? Contenitori e Contenuti S. Amati Sas, U.Corino, S. Torresin, G. Micene
10.15 - 11.00: ESPERIENZE: VILLA QUAGLINA - ACCOGLIENZA DIFFUSA: Tentativi ed errori nel contenuto che abbiamo aggiunto ai contenitori – A.Bosio, èquipe PIAM e Co.Al.A, S. Cognolato
11.00 - 11.15: Coffee break
11.15 - 12.45: TAVOLA ROTONDA: FUTURO POSSIBILE E PENSABILE PER LORO E PER NOI
Aspetti tecnici, etici e politici: quali prospettive? Quali nuove sensibilità dell'accoglienza, alla luce di quanto emerso? – U. Corino, A. Mossino, M. Cerutti, D. Giunti 

RELATORI E DISCUSSANT
Alacqua Mara – Associazione di Promozione Sociale Cambalache – Alessandria
Amati Sas Silvia - Neuropsichiatra Infantile, membro ordinario sia della Società di Psicoanalisi Svizzera, di quella Italiana e dell’IPA. È stata presidente dal 2005 al 2013 dell’EATGA - European Association Transcultural Group Analysis. Nei suoi numerosi lavori, pubblicati in riviste internazionali e volumi collettanei in più lingue (francese, inglese, spagnolo, italiano), ha prestato particolare attenzione alle tematiche della trans-soggettività in psicoanalisi e della violenza sociale, elaborando teoricamente con fecondità la sua particolare esperienza clinica con pazienti reduci da persecuzioni politiche dei regimi dittatoriali. In particolare, si sottolinea, il forte impegno etico e la solidità dell’impianto teorico-concettuale di alcune sue riflessioni sulla tortura, sulla violenza, sulla vergogna e l’ambiguità.
Baino Raffaella - Psicologa, psicoterapeuta. Si occupa di strutture psichiatriche e progetti di prima accoglienza per richiedenti asilo gestiti da Il Margine s.c.s. nel territorio astigiano. Conduce attività di valutazione e sostegno psicologico in campo etnopsichiatrico. Esercita privatamente come psicoterapeuta.
Bosio Angela – Presidente Consorzio Co.Al.A. scs, contribuisce da circa trent’anni alla progettazione e al coordinamento di attività socio assistenziali e educative rivolte a soggetti appartenenti a fasce sociali cosiddette deboli e volte a rispondere ai bisogni del territorio.
Bruno Giuseppina - CIAC- Parma
Cerutti Monica - Assessore Immigrazione Regione Piemonte
Cognolato Sabrina - Arteterapeuta Apiart, illustratrice, artista, laureata in Arteterapia Clinica presso la scuola Lyceum VITT3 Milano, dove è ora docente di stage tematici. Opera nell'ambito del disagio fisico/psichico infantile, adolescenziale e adulto presso centri riabilitativi e nell'ambito dell'interculturalità. Specializzata nell'assistenza ai malati terminali e nella conduzione di gruppi sull'elaborazione del lutto.
Colazzo Fabio – laureato DAMS –Torino- Filmaker lavora per alcune televisioni. Per Piazza Pulita trasmissione de La 7 per la quale ha realizzato molti servizi sulla Libia e sugli sbarchi.
Corino Ugo - Psicologo, Psicoterapeuta e Psicosociologo clinico. Presidente del Laboratorio di Gruppo Analisi (Confederata Coirag); Membro ASP (Ass. Studi Psicoanalitici Milano). Insegna presso le Scuole di Specializzazione SPP (Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica) di Torino e Coirag (Confederazione Italiana per la Ricerca Analitica sui Gruppi) di Roma (precedentemente Torino e Palermo). Lavora privatamente come psicoterapeuta, formatore-didatta e supervisore in ambito Sanitario e Socio Assistenziale.
Giunti Donatella - Prefettura Torino
Guasco Giulia - Psicologa, psicoterapeuta. Si occupa di valutazione e sostegno psicologico in campo etnopsichiatrico per l’Ass. PIAM Onlus e il Cons. Co.Al.A. scs. Conduce attività di tipo clinico e formativo rivolte a giovani e a soggetti portatori di svantaggio. Esercita privatamente come psicoterapeuta.
Lenglengue Oumarou - CrescereInsieme s.c.s.; mediatore culturale originario del Burkina Faso e operatore in ambito legale all’interno di progetti SPRAR.
Martini Serena – Rappresentante SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati)
Micene Giorgia - Psicologa Psicoterapeuta – Ass. Psicologi nel Mondo Torino
Mossino Alberto – Da circa 20 anni si occupa di immigrazione e dal 2000 dirige le attività di PIAM onlus, un’associazione che offre rifugio ed assistenza socio-sanitaria a migranti e a donne straniere che si sottraggono al racket della prostituzione. Ha condotto diverse ricerche sul fenomeno della prostituzione e della tratta in Italia.
Ostacoli Luca – Psichiatra Psicoterapeuta; Responsabile SS Psicosomatica, AOU S. Luigi, Orbassano (Torino). Docente presso Scuole di Specializzazione: Psichiatria (Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino)
Pia Francesca – Operatrice legale, si occupa di assistenza legale e accompagnamento alla Commissione Territoriale per l’Ass. PIAM Onlus e il Cons. Co.Al.A.
Ponta Paolo - Prefettura di Asti
Pretto Claudia: funzionario UNHCR
Restuccia Cettina - Ass. Penelope - Messina
Ruffinatto Luca - Coop Atypica - Collegno (To)
Tiezzi Maria Novella - Psicologa, psicoterapeuta. Collabora con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL TO1 dove coordina un progetto di valutazione partecipata della qualità dei Gruppi Appartamento. Socia del Laboratorio di GruppoAnalisi. Si interessa di tematiche interculturali ed è stata didatta della scuola di psicoterapia etno-sistemico-narrativa di Roma.
Torres Guimaraes Luis – Psicologo specializzando in psicoterapia; lavora in ambito della psichiatria clinico-sociale.
Torresin Silvia - Psicologa e psicoterapeuta di orientamento gruppoanalitico con esperienza in etnopsichiatria. Si occupa di psicoterapia di supporto psicosociale a migranti, di ricerca in etnopsichiatria. E’ membro del Laboratorio di GruppoAnalisi 

CONTATTI
Per informazioni sull’evento e sulla possibilità di pernottamento contattare:
PIAM Onlus: Via Carducci, 28 - 14100 ASTI
Tel. 0141355689 e-mail segreteriapiamonlus@gmail.com alla c.a. Paola Gaballo 

IPOTESI PER L’INCONTRO:
In un momento in cui l'accoglienza di migranti è in uno stato di continuativa emergenza, nasce il bisogno di creare spazi di pensiero e riflessione dedicati a chi si occupa di questi temi a livello operativo, etico e politico.
Ricercare direttrici di senso, confrontare conoscenze ed esperienze, ricercare soluzioni possibili e non solo ripieghi dettati da una cronica urgenza: ecco l’obiettivo del giorno e mezzo di INCONTRO proposto.
Un incontro di testimonianza, di approfondimento, di confronto, ma soprattutto di “ricerca”.
Uno spazio in cui - a partire dalla descrizione di alcune situazioni dell'accoglienza odierna fatta di limiti e potenzialità – sia possibile avviare un confronto e una ricerca di senso su quanto approntato e su quanto realisticamente è possibile costruire in situazioni di grande incertezza ed instabilità
Abbiamo pensato, a partire dai risultati della “ricerca grezza” condotta da Associazione PIAM Onlus e Laboratorio di Gruppoanalisi sugli effetti traumatici della migrazione e della permanenza in Libia di un gruppo di richiedenti residenti presso il Piam di Asti (novembre 2014 aprile 2015), di esplorare alcune tematiche principali quali:
- La Libia attraverso le testimonianze dei richiedenti del Piam e quelle audiovisive raccolte dal videoreporter Colazzo F.
- Violenze, sofferenze e traumi legati al percorso migratorio, alla situazione socio-politica in Libia e all'impatto con la realtà italiana.
- Fare accoglienza: Le strutture, le dinamiche di équipe, la comunicazione e la relazione con gli ospiti, la richiesta d'asilo tra attese e aspettative.
- Come attenzionare le sofferenze i traumi derivanti dalla migrazione? Quali sensibilità tra troppa attenzione e troppa disattenzione.
- Come, rispetto al mal-di-essere, l’organizzazione può favorirne il “deposito”, nasconderlo, aumentarlo od addirittura amplificarlo.
I lavori si concluderanno con un tavolo di confronto sulle future forme dell'accoglienza in una realtà in continuo mutamento.
I lavori si svolgeranno attraverso una serie di relazioni stimolo (a partire dall’esperienza) a cui seguirà una breve reazione di un interveniente esterno (esperti della materia, delle Coop, Associazioni, ecc) e una discussione col pubblico.

venerdì 22 maggio 2015

Un patto per la messa in sicurezza del territorio fra Enti locali e rifugiati, in una logica di reciproca mutualità

Su La Stampa del 20 maggio 2015, edizione di Asti, si legge che "Ci sono le frane, ma non i soldi".
Questa situazione mette a grave rischio la sicurezza dei nostri territori e della nostra viabilità.
Mancano i soldi è vero, però in questi mesi abbiamo accolto un gran numero di profughi che potrebbero essere impiegati proprio in lavori di pubblica utilità.
In alcune situazioni ci si sta già muovendo in questa direzione, ad esempio l'Ente Parchi Astigiani ha affidato i lavori di messa in sicurezza delle passatoie nei boschi ad una cooperativa in cui lavorano, con tirocinio regolarmente retribuito, alcuni richiedenti asilo.

Serve uno scatto in avanti, serve recuperare fiducia nella mutualità reciproca, serve vedere come ottimizzare i costi e le risorse in un ottica di bene comune.
Se continuiamo a considerare ogni singola problematica isolata dal contesto generale, mancheranno sempre le risorse e la progettualità per risolverla.

Abbiamo territori che necessitano di manutenzione, in primis ordinaria, e abbiamo molti giovani ragazzi arrivati in Europa in cerca di lavoro, e che troppo spesso sono parcheggiati nei centri di accoglienza senza fare nulla.
Quel che serve è una regia istituzionale che metta insieme le risorse, i progetti e le maestranze.
Una parte delle risorse necessarie devono essere erogate dall'ente committente, ma un'altra parte può essere attinta dai fondi stanziati per l'accoglienza dei profughi.

Così l'accoglienza può diventare davvero una risorsa per i territori che la praticano con una ricaduta concreta sulle comunità ospitanti.

Però allo stesso tempo, il lavoro e l'impegno dei rifugiati deve essere tenuto in conto dalle Commissioni per il riconoscimento asilo, concedendo un permesso di soggiorno umanitario a chi contribuisce a migliorare il nostro paese.

PIAM onlus
maggio 2015
una delle opere eseguite presso l'Ente parchi astigiano dalla Coop. No Problem con l'impiego di profughi

domenica 3 maggio 2015

1 maggio 2015 - ReHub Villa Quaglina

Capita che ogni tanto un centro profughi si trasforma in una dance hall...
Grazie a tutti voi che siete venuti al ReHub Villa Quaglina a ballare con i rifugiati.
Siamo l'Italia solidale, che non ha paura ed ha speranze e allegrie da condividere.


venerdì 20 marzo 2015

Ad un anno dagli sbarchi

 
Nel marzo 2014, a seguito della prima ondata di sbarchi di profughi provenienti dalla Libia, sono arrivati ad Asti i primi 40 ragazzi africani.
Ci siamo attrezzati in fretta e emergenza per dar loro una buona accoglienza. Non avevamo idea che ne sarebbero arrivati ancora molti, di diverse nazioni. Africa, Medio oriente, Asia. Giovani, famiglie, donne, bambini. In tutto più di 500.
Abbiamo aperto nuove strutture di accoglienza, formato operatori sociali, coinvolto la cittadinanza.
E abbiamo iniziato a convivere con questi ragazzi, a conoscerne le pene e le aspirazioni.
Abbiamo ascoltato storie di guerra, miseria, soprusi. Viaggi allucinanti e speranze infinite.
Ci siamo impegnati per fornire a tutti, italiani e migranti, un dignitoso servizio di sostegno, teso a favorire l'integrazione e la coesione sociale.
In poche parole abbiamo fatto accoglienza.
Un anno fa non sapevamo ancora bene dove stavamo andando, la pressione dell'emergenza ci imponeva di trovare soluzioni rapide ed efficaci, senza avere il tempo di valutare bene il contesto in cui ci muovevamo.

Ora, a distanza di un anno, abbiamo le idee più chiare.
Abbiamo lavorato, speso tempo, energie e denaro pubblico non in nome della solidarietà, bensì per creare dei problemi di ordine pubblico.
Sì, perchè nonostante il nostro impegno ad accompagnare questi giovani e vigorosi ragazzi verso l'integrazione nella società italiana, promuovendo corsi di italiano e di formazione, sostegno psicologico e legale, attività sociali e sportive, tirocini lavorativi, ora ci troviamo di fronte al giudizio della Commissione e del Tribunale per il riconoscimento del diritto di asilo.
Commissione e Tribunale che spesso, troppo, quando valutano le condizioni e i vissuti di queste persone, decidono di non riconoscere loro neanche una minima protezione umanitaria.
E così lo Stato italiano, dopo aver speso circa 1.000 euro al mese per accogliere questi ragazzi, spesso per più di un anno, decide di mandarli via, di non riconoscere loro nessun diritto.

E queste persone dove andranno?
Cercheranno ancora una volta di arrangiarsi, e con il risentimento di chi si è visto rifiutato, andranno a sovraffollare abitazioni fatiscenti, a occupare un posto dove vivere.
Resteranno comunque in Italia vivendo di espedienti e sfruttamento, nell'attesa di una sempre più improbabile sanatoria.
Stiamo creando, con spreco di risorse pubbliche, una nuova categoria di invisibili, impropriamente chiamati clandestini.
E lo Stato tornerà comunque ad occuparsi di loro come problema sociale di ordine pubblico.
Sarebbe molto più sensato riconoscere a queste persone un diritto minimo di cittadinanza, un permesso di soggiorno, e dar loro modo di giocarsi le proprie carte nella legalità.
D'altronde perchè allora aver speso così tanto denaro pubblico per creare irregolari?
E invece si opta per il non sense.
A conti fatti, un anno fa se avessimo saputo dove stavamo andando, probabilmente non avremmo accettato di farci complici ed esecutori di questa follia.
Credevamo nel valore dell'accoglienza, della solidarietà, dei diritti. Ci troviamo invece invischiati nelle gestione del disordine sociale.
 
Non è così che doveva andare.

Asti, 19 marzo 2015
PIAM onlus - Consorzio COALA

giovedì 12 marzo 2015

Asti - Profughi: dove sono e come vivono

Gli ospiti di Villa Quaglina a San Marzanotto sono coordinati dalla cooperativa Co.a.la che ha ottenuto il massimo punteggio

 

Profughi: dove sono e come vivono

Dopo gli ultimi arrivi sono 276 quelli smistati in provincia. Come funziona l’accoglienza gestita da associazioni e cooperative. E c’è chi affitta le case dai privati

Sopravvissuti. Alla guerra, a barconi stracolmi in balia di un mare senza orizzonti, a onde scure che toccano il cielo, al freddo di una traversata che gela sangue e lacrime. Tutti hanno visto la morte in faccia. E, per forza o per destino, le hanno girato le spalle e sono arrivati qui. Gli ultimi profughi sbarcati in Sicilia, poi «smistati» a Torino e infine assegnati alla provincia astigiana sono 276. Dove sono finiti? Come vivono?

Il bando di gara
La Prefettura di Asti ha pubblicato pochi giorni fa l’esito della gara d’appalto per la gestione dell’accoglienza di questi cittadini stranieri (per il periodo 1° marzo - 31 dicembre 2015). Ad aggiudicarsi il servizio sono stati cinque operatori: la cooperativa Co.a.la di Asti (di cui fa parte il Piam); la Caritas di Asti, la Senape di Casale Monferrato; l’associazione Basso Monferrato di Montechiaro e la Leone Rosso società cooperativa di Aosta.

I criteri di scelta
Criteri applicati per l’aggiudicazione? L’offerta economicamente più vantaggiosa, oltre al numero dei migranti per i quali le cooperative hanno dichiarato di poter assicurare il servizio. Ad aver ottenuto il massimo del punteggio, per la qualità dei servizi offerti, è il Consorzio Co.a.la (per 80 posti). Non è un caso, considerato che la cooperativa astigiana si occupa da anni di questo tipo di accoglienza con una struttura, Villa Quaglina, dotata di 21 camere, 4 spazi comuni, una cucina, due chef, una lavanderia, un magazzino, una palestra ed altri locali di servizio. La struttura ha già ospitato ad oggi circa 450 persone provenienti dalla Libia accolti in emergenza. A Casale sono stati assegnati 35 migranti, a Montechiaro sono andati in 40, ad Asti (Caritas) in 45 e alla Leone Rosso, arrivata dalla Valle d’Aosta, 76. Questa cooperativa, che non ha nessun centro di accoglienza nell’Astigiano, ha preso in affitto delle case da privati, una a Robella e l’altra a Valmaggiore.

Le «differenze» tra gli enti
Facendo un giro tra i vari centri di accoglienza, salta all’occhio una disparità netta tra i servizi offerti da una cooperativa e l’altra. Eppure, nella convenzione firmata con la Prefettura, tutti gli enti che si sono aggiudicati la gara d’appalto, si sono impegnati ad offrire questi servizi «minimi»: assistenza alla persona, lavanderia, pasti (colazione, pranzo e cena), un «pocket money» (2,50 euro a ciascuno al giorno sotto forma di «buoni» o di carte pre pagate), servizi per l’integrazione, assistenza linguistica e sanitaria, sostegno psicologico, informazione ed assistenza nei rapporti con la questura. Ad Asti, i profughi accolti dal Consorzio Co.a.la e dalla Caritas, hanno tutto quello previsto dalla convenzione, compresi lo screening sanitario approfondito, la cucina etnica che tiene conto delle varie religioni, camere e bagni attrezzati ad accogliere donne, uomini e famiglie, consulenza legale ed accompagnamento durante le audizioni alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. «Praticamente, con quanto corrisposto dalla Prefettura, copriamo appena tutte le spese - spiega Alberto Mossino, del Piam, che gestisce Villa Quaglina -. Siamo comunque certi che lavorare con serietà in questo settore così delicato sia l’unico modo per rendere un servizio utile a chi ha bisogno di ricominciare a vivere». Non tutti i migranti, purtroppo, hanno avuto lo stesso destino.
I meno fortunati si sono ritrovati nelle mani di cooperative che, pur avendo firmato la stessa convenzione, incassano puntualmente i soldi dalla Prefettura, senza però garantire i servizi previsti. Nemmeno quelli minimi.

I controlli
A chi spettano i controlli? «A noi - risponde secco il prefetto vicario di Asti Paolo Ponta -. E li faremo. La Prefettura si riserva la facoltà di disporre in qualsiasi momento verifiche dirette ad accertare l’esatto adempimento delle prestazioni». Comunque, nella convenzione, si lascia molto (troppo) spazio all’autogestione. «Il Gestore - si legge - si impegna a garantire il monitoraggio delle presenze e provvederà mensilmente ad inoltrare alla Prefettura una relazione sullo stato di attuazione della presente convenzione».

Laura Secci
La Stampa - Asti 12 marzo 2013

mercoledì 18 febbraio 2015

nessun allarmismo

E' da più di un anno che siamo impegnati nell'accoglienza dei profughi e rifugiati. 
Abbiamo ospitato più di 450 persone: uomini, donne, famiglie, di diverse nazionalità.
Qualcuno ha proseguito il proprio viaggio verso altri paesi europei, altri hanno deciso di fermarsi qui.
Da parte nostra, come operatori coinvolti nell'accoglienza, abbiamo lavorato duro nella consapevolezza che oltre a dare ristoro a persone che dalla vita hanno avuto poco o nulla, abbiamo anche reso un servizio utile alla popolazione del nostro territorio, gestendo con serietà questo flusso massiccio di profughi.
Ora gli sbarchi dalla Libia sono ricominciati in maniera massiva. E noi siamo ancora qui, pronti a far rientrare nella normalità questa nuova emergenza.

NESSUN ALLARMISMO




martedì 13 gennaio 2015

Asti - profughi e lavori pubblici

 Intervista al Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo a Radio24 - 10 gennaio 2015
"Si può fare, cronache da un paese migliore"
 ascoltala QUI - minuto 52,24

Rassegna Stampa
La Stampa - 2 settembre 2014

 

sabato 13 dicembre 2014

Indicatori vittime di tratta fra i rifugiati – 2014

MARTEDI' 9 DICEMBRE 2014
ASTI

GIORNATA DI FORMAZIONE SU TRATTA E RIFUGIATI


Indicatori vittime di tratta fra i rifugiati – 2014
Sesso: donne
Età: giovani
Nazionalità: Nigeria
Stato di provenienza: Edo State, Delta State
Stato civile: spesso accompagnate da sedicenti mariti
Tempi di viaggio Nigeria-Europa: pochi mesi
Richiesta pressante di essere identificate e ricevere il cedolino con la domanda di permesso di soggiorno


Per identificare le vittime di tratta occorre:
  • Intervenire con mediatrici culturali esperte nel campo della tratta nigeriana.
  • Separare da subito gli uomini dalle donne, senza cedere a pianti, lamentele o commoventi storie d'amore.
  • Serve un periodo di osservazione di almeno 2 settimane per monitorare le ragazze, avere il tempo di colloquiarle con calma, spiegare bene la possibilità di ingresso in percorso art.18 (a tale scopo concordare con la Questura di posticipare il fotosegnalamento o la consegna del cedolino con la richiesta permesso di soggiorno).
  • Se possibile organizzare Unità di Strada in cui le ragazze vengono portate in giro a vedere di persona qual'è spesso il destino delle giovani nigeriane in Europa. Far capire che l'Italia che è stata loro raccontata non esiste.
  • Monitorare i colloqui telefonici e i numeri chiamati.

E' buona prassi relazionare da subito a Prefettura, Questura e Procura sull'andamento delle situazioni.

venerdì 7 novembre 2014

GIORNATA DI FORMAZIONE SU TRATTA E RIFUGIATI - Asti 9 dicembre 2014


Comune di Asti, Asgi, Piattaforma nazionale anti tratta e Sprar
organizzano una giornata di formazione su tratta e rifugiati

In questi mesi molti enti e associazioni che si sono occupati dell'emergenza Mare Nostrum, hanno riscontrato la presenza anche di donne trafficate (in prevalenza nigeriane) fra i profughi arrivati dalla Libia.
Queste situazioni sono state affrontate senza un reale coordinamento, in pratica ogni ente/associazione ha agito in base all'esperienza che aveva.
Ci sono stati vari scambi di mail fra operatori per capire come attivare i percorsi art.18, come relazionarsi in queste situazioni con lo Sprar, la Commissione per i richiedenti asilo, le Prefetture.
E' nata quindi l'idea di creare un momento pratico di confronto fra chi ha lavorato con vittime di tratta/rifugiati in questi mesi, per analizzare l'intervento svolto e poi individuare e condividere quelle che possono definirsi le buone prassi.

MARTEDI' 9 DICEMBRE 2014
presso la Sala Pastrone del Teatro Alfieri
Via al Teatro, 2 - ASTI
GIORNATA DI FORMAZIONE SU TRATTA E RIFUGIATI

ore 9 – Saluto degli Amministratori del Comune di Asti

ore 10 – Confronto fra alcuni operatori che si sono occupati di tratta e rifugiati negli ultimi mesi
Cettina Restuccia – Ass. Penelope – Messina
Davide Tuniz – Ass. Liberazione e Speranza – Novara
Ivana Latrofa – Servizio Legale Nuovi Vicini – Pordenone
Valentina Torri e Avv. Simonetta Ficai – Ass. Pronto Donna – Arezzo
Alberto Mossino – PIAM onlus – Asti

ore 12 – Tratta/Rifugiati: gli interventi nell'ambito dello Sprar
Maura Laureti – Servizio Centrale dello Sprar

ore 12.30 – Pausa pranzo

ore 13.30 – Buone prassi per la tutela delle vittime di tratta all'interno dei flussi di rifugiati
Avv. Enrica Casetta – Tampep onlus – Torino
Avv. Francesca Nicodemi – Asgi

ore 14.00 – Tratta/Rifugiati: le situazioni riscontrate dalla Commissione per i Richiedenti Asilo
Claudia Pretto – Commissione territoriale di Torino per UNHCR

ore 15.00 – Discussione